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Panopticon / Il teatro igienico

Panopticon / Il teatro igienico

Museo Civico al Castello Ursino

cultura

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Panopticon / Il teatro igienico
EVENTO TERMINATO
Avvertenze Le informazioni sugli eventi sono soggette a modifiche. Controlla il link di dettaglio dell'evento per gli aggiornamenti più recenti riguardanti prezzi, disponibilità e date.
Museo Civico al Castello Ursino
Piazza Federico di Svevia

«Alla luce del disastro umano, sociale ed economico che abbiamo vissuto nell’ultimo periodo, gli effetti negativi sugli eventi artistici non si sono fatti attendere, presto tutti ci siamo accorti che anche il mondo delle arti performative avrebbe subito pesanti conseguenze. Il compito dell’arte quando ci riesce continua ad essere quello di individuare prima degli altri alcuni passaggi dell’attualità, anticipandone i “rimedi”. Le restrizioni che i teatri stanno subendo in relazione al numero di spettatori che possono seguire le performance a causa del Covid-19, sta creando non pochi disagi. Panopticon, si pone come obiettivo quello di ragionare e in qualche modo ribaltare la percezione della solitudine, del controllo, della protezione dell’individuo.

L’intenzione è di far diventare protagonista il contenitore, lo spazio, almeno quanto il contenuto, il performer e il messaggio del suo gesto». (Roberto Zappalà)

Dopo mesi di chiusura dovuta all’emergenza sanitaria il progetto Panopticon / il teatro igienico prende forma dal vivo dal 21 maggio al 13 giugno 2021 al Museo Civico Castello Ursino in coorganizzazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Catania.

Panopticon vede finalmente la luce in una dei luoghi più affascinanti e importanti della città siciliana, mostrando così di essere un progetto versatile ed esportabile. Un progetto che intreccia arte, architettura e danza.

«Usare uno spazio scenico o meglio un’installazione che al suo interno possa contenere diverse anime è il felice raggiungimento di una mia più ampia idea – specifica Zappalà – che è basata su ciò che sottolineava Baudelaire: «Glorificare l’immagine ancor prima che il significato». Non c’è a mio avviso niente di più contemporaneo di questo “semplicissimo” pensiero. L’idea che l’uso dello spazio, la sua estetica, unita all’estetica che imprimono gli interpreti possa essere protagonista è ciò che di più caro ho sempre desiderato di ottenere».

Il Panopticon di Roberto Zappalà assolve ad una funzione sociale di riavvicinamento perchè il pubblico entra ed è parte dell'opera d'arte. Al Museo Civico "Castello Ursino" l'installazione Panopticon diventa quotidianamente parte integrante del percorso museale e, al suo interno si potrà "incorrere" in brevi performance in alcuni giorni e orari specifici.

Proprio la volontà di far diventare protagonista il contenitore almeno quanto il contenuto, ha spinto Roberto Zappalà ad affidare le creazioni coreografiche a quattro danzatori della sua Compagnia: Adriano Popolo Rubbio “Naca”, Fernando Roldan Ferrer “Kalokagathia”, Joel Walsham “Re del nulla”, Filippo Domini “Fu”.

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«Alla luce del disastro umano, sociale ed economico che abbiamo vissuto nell’ultimo periodo, gli effetti negativi sugli eventi artistici non si sono fatti attendere, presto tutti ci siamo accorti che anche il mondo delle arti performative avrebbe subito pesanti conseguenze. Il compito dell’arte quando ci riesce continua ad essere quello di individuare prima degli altri alcuni passaggi dell’attualità, anticipandone i “rimedi”. Le restrizioni che i teatri stanno subendo in relazione al numero di spettatori che possono seguire le performance a causa del Covid-19, sta creando non pochi disagi. Panopticon, si pone come obiettivo quello di ragionare e in qualche modo ribaltare la percezione della solitudine, del controllo, della protezione dell’individuo.

L’intenzione è di far diventare protagonista il contenitore, lo spazio, almeno quanto il contenuto, il performer e il messaggio del suo gesto». (Roberto Zappalà)

Dopo mesi di chiusura dovuta all’emergenza sanitaria il progetto Panopticon / il teatro igienico prende forma dal vivo dal 21 maggio al 13 giugno 2021 al Museo Civico Castello Ursino in coorganizzazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Catania.

Panopticon vede finalmente la luce in una dei luoghi più affascinanti e importanti della città siciliana, mostrando così di essere un progetto versatile ed esportabile. Un progetto che intreccia arte, architettura e danza.

«Usare uno spazio scenico o meglio un’installazione che al suo interno possa contenere diverse anime è il felice raggiungimento di una mia più ampia idea – specifica Zappalà – che è basata su ciò che sottolineava Baudelaire: «Glorificare l’immagine ancor prima che il significato». Non c’è a mio avviso niente di più contemporaneo di questo “semplicissimo” pensiero. L’idea che l’uso dello spazio, la sua estetica, unita all’estetica che imprimono gli interpreti possa essere protagonista è ciò che di più caro ho sempre desiderato di ottenere».

Il Panopticon di Roberto Zappalà assolve ad una funzione sociale di riavvicinamento perchè il pubblico entra ed è parte dell'opera d'arte. Al Museo Civico "Castello Ursino" l'installazione Panopticon diventa quotidianamente parte integrante del percorso museale e, al suo interno si potrà "incorrere" in brevi performance in alcuni giorni e orari specifici.

Proprio la volontà di far diventare protagonista il contenitore almeno quanto il contenuto, ha spinto Roberto Zappalà ad affidare le creazioni coreografiche a quattro danzatori della sua Compagnia: Adriano Popolo Rubbio “Naca”, Fernando Roldan Ferrer “Kalokagathia”, Joel Walsham “Re del nulla”, Filippo Domini “Fu”.


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