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Hidden Images / Marco Abrate

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EVENTO TERMINATO
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Via Privata Passo Pordoi 7/3

Mercoledì 13 Ottobre dalle ore 17:00, HUB/ART presenta "Hidden Images" di Marco Abrate.

La mostra, curata da Greta Zuccali, è realizzata grazie al supporto di  GAG London Equity Capital e Interface Power.

L'esposizione è accompagnata da un catalogo con testo critico di Giorgio Bonomi.

Artista giovane e poliedrico, Marco Abrate si è già fatto notare dalla critica e dai media con opere, interventi urbani e performance che sfruttano le potenzialità dei social network ma non tralasciano la realtà fisica, con il fine di prendere posizione sulla situazione socio-politica contemporanea

Per la sua prima personale a Milano, l’artista porta in galleria una serie di opere più tradizionali dove tuttavia permane l’elemento distintivo del lavoro dello street artist -il muro- impreziosito e ingentilito.

L’opera è il risultato di un processo di lavorazione e stratificazione di vari elementi: l’intonaco in primis a cui si aggiungono cemento, vernici, acrilici, carta o muschio esaltati infine da cornici vistose dall’aspetto classico. 

Il lavoro dei “muri”, come lo stesso Abrate li chiama, porta con sé due concetti.

Il primo è quello del tempo. Il muro con le sue crepe e incrostazioni porta su di sé i segni del suo scorrere e del suo deteriorarsi: esso diviene il prodotto di “kronos”, il senso che i greci davano al tempo quantitativo che scorre inesorabile e in modo lineare. L’operazione che l’artista innesta in questo apparente scorrere inesorabile del tempo, si avvale di un secondo concetto, in questo caso visivo, la percezione. 

L’artista gioca con la solidità del muro e sfruttando il fenomeno subcosciente della pareidolia fa in modo che forme, figure e immagini fuoriescano dal supporto, facendosi riconoscere dall’osservatore. Una tendenza tutta umana a individuare modelli dotati di senso nel mondo che ci circonda, come lo stesso Ernest Gombrich, uno dei più grandi studiosi e storici dell’arte, ha teorizzato a proposito della creazione artistica e della sua percezione. 

A tal riguardo, Giorgio Bonomi in catalogo scrive: ” Si tratta di stabilire se l’intonaco cela o disvela l’immagine. Ebbene siamo di fronte ad un tipico procedimento dialettico in cui i due corni del dilemma si equivalgono e sono intimamente legati, come avviene per altre  polarità (negativo e positivo, bianco e nero, bello e brutto eccetera): sta alla sensibilità e all’attitudine percettiva dell’osservatore stabilire se si tratta di un’azione o dell’altra.

 

ORARI
14 Ottobre 2021- 10 Gennaio 2022
Lunedi – Venerdì: 9:00 –  18:00
Sabato: apertura previo appuntamento. Domenica chiuso
Possibilità di prenotare visite infrasettimanali anche al di fuori degli orari di apertura

Ingresso libero

Ho Mobile - 200GB a 9,99€
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Mercoledì 13 Ottobre dalle ore 17:00, HUB/ART presenta "Hidden Images" di Marco Abrate.

La mostra, curata da Greta Zuccali, è realizzata grazie al supporto di  GAG London Equity Capital e Interface Power.

L'esposizione è accompagnata da un catalogo con testo critico di Giorgio Bonomi.

Artista giovane e poliedrico, Marco Abrate si è già fatto notare dalla critica e dai media con opere, interventi urbani e performance che sfruttano le potenzialità dei social network ma non tralasciano la realtà fisica, con il fine di prendere posizione sulla situazione socio-politica contemporanea

Per la sua prima personale a Milano, l’artista porta in galleria una serie di opere più tradizionali dove tuttavia permane l’elemento distintivo del lavoro dello street artist -il muro- impreziosito e ingentilito.

L’opera è il risultato di un processo di lavorazione e stratificazione di vari elementi: l’intonaco in primis a cui si aggiungono cemento, vernici, acrilici, carta o muschio esaltati infine da cornici vistose dall’aspetto classico. 

Il lavoro dei “muri”, come lo stesso Abrate li chiama, porta con sé due concetti.

Il primo è quello del tempo. Il muro con le sue crepe e incrostazioni porta su di sé i segni del suo scorrere e del suo deteriorarsi: esso diviene il prodotto di “kronos”, il senso che i greci davano al tempo quantitativo che scorre inesorabile e in modo lineare. L’operazione che l’artista innesta in questo apparente scorrere inesorabile del tempo, si avvale di un secondo concetto, in questo caso visivo, la percezione. 

L’artista gioca con la solidità del muro e sfruttando il fenomeno subcosciente della pareidolia fa in modo che forme, figure e immagini fuoriescano dal supporto, facendosi riconoscere dall’osservatore. Una tendenza tutta umana a individuare modelli dotati di senso nel mondo che ci circonda, come lo stesso Ernest Gombrich, uno dei più grandi studiosi e storici dell’arte, ha teorizzato a proposito della creazione artistica e della sua percezione. 

A tal riguardo, Giorgio Bonomi in catalogo scrive: ” Si tratta di stabilire se l’intonaco cela o disvela l’immagine. Ebbene siamo di fronte ad un tipico procedimento dialettico in cui i due corni del dilemma si equivalgono e sono intimamente legati, come avviene per altre  polarità (negativo e positivo, bianco e nero, bello e brutto eccetera): sta alla sensibilità e all’attitudine percettiva dell’osservatore stabilire se si tratta di un’azione o dell’altra.

 

ORARI
14 Ottobre 2021- 10 Gennaio 2022
Lunedi – Venerdì: 9:00 –  18:00
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