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Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal Sud

Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal Sud

MADRE - Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina

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Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal Sud

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Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal Sud
EVENTO TERMINATO
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Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal Sud, concepita in relazione alla collezione del Madre, presenta opere di 55 artisti, approfondendo temi di stringente attualità. Vengono indagate le pratiche contemporanee che hanno risposto ai massicci cambiamenti sociali dell’ultimo mezzo secolo: urbanizzazione, industrializzazione, creazione di nuove periferie urbane, svuotamento delle campagne, lotte relative alle libertà e alle restrizioni del corpo.

La mostra propone un’analisi delle speranze utopistiche messe a confronto con le esperienze distopiche dell’era moderna, con particolare attenzione al Mezzogiorno, oltre alla rappresentazione del sostanziale fallimento delle logiche, a volte violente, che muovono l’ideologia del progresso – fallimento di cui abbiamo vissuto la dimostrazione durante il periodo della pandemia di un sistema che si è sovraccaricato. Un percorso espositivo attraverso sei sezioni – Spazio Urbano, Spazio Rurale, Spazio Periferico, Spazio Industriale, Spazio Extraterritoriale e Spazio del Corpo – culmina in una interrogazione sulla possibilità di immaginare un altro futuro. 

 

A cura di Kathryn Weir

Utopia Distopia: il mito del progresso partendo dal Sud, concepita in relazione alla collezione del Madre, presenta opere di 55 artisti, approfondendo temi di stringente attualità. Vengono indagate le pratiche contemporanee che hanno risposto ai massicci cambiamenti sociali dell’ultimo mezzo secolo: urbanizzazione, industrializzazione, creazione di nuove periferie urbane, svuotamento delle campagne, lotte relative alle libertà e alle restrizioni del corpo.

La mostra propone un’analisi delle speranze utopistiche messe a confronto con le esperienze distopiche dell’era moderna, con particolare attenzione al Mezzogiorno, oltre alla rappresentazione del sostanziale fallimento delle logiche, a volte violente, che muovono l’ideologia del progresso – fallimento di cui abbiamo vissuto la dimostrazione durante il periodo della pandemia di un sistema che si è sovraccaricato. Un percorso espositivo attraverso sei sezioni – Spazio Urbano, Spazio Rurale, Spazio Periferico, Spazio Industriale, Spazio Extraterritoriale e Spazio del Corpo – culmina in una interrogazione sulla possibilità di immaginare un altro futuro. 

 

A cura di Kathryn Weir


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