Sciopero Nazionale 20 Giugno 2025 a Firenze
Disagi in arrivo per pendolari e turisti: guida completa allo sciopero dei trasporti a Firenze

Il 20 giugno 2025 anche Firenze sarà coinvolta dallo sciopero nazionale dei trasporti di 24 ore, proclamato da sigle sindacali come USB, CUB e SGB. L’agitazione interesserà il trasporto pubblico locale, i treni, gli aeroporti e le autostrade, con possibili disagi per lavoratori, studenti e turisti.
SETTORI COINVOLTI NELLO SCIOPERO
Trasporto pubblico locale a Firenze
Lo sciopero coinvolgerà Autolinee Toscane (bus urbani ed extraurbani) e la tramvia gestita da Gest.
Di seguito i dettagli aggiornati:
- Autolinee Toscane: Servizi garantiti dalle 4:15 alle 8:14 e dalle 12:30 alle 14:29
Possibili ritardi o soppressioni fuori da queste fasce - Tramvia Gest (linee T1, T2 e T3): Servizi garantiti dalle 6:30 alle 9:30 e dalle 17:00 alle 20:00
Al di fuori di questi orari, corse ridotte o sospese in base all’adesione allo sciopero
Treni: Trenitalia, Italo, Trenitalia TPER
Lo sciopero ferroviario durerà dalle 21:00 del 19 giugno alle 21:00 del 20 giugno e coinvolgerà:
- Treni regionali
- Frecciarossa e Frecciargento
- Intercity
- Treni a lunga percorrenza
Fasce di garanzia nazionali: 6:00 – 9:00 e 18:00 – 21:00
Elenco dei treni garantiti consultabile sui siti ufficiali. In caso di cancellazione: rimborso o riprotezione gratuita.
Aeroporto di Firenze – Voli e personale
Lo sciopero coinvolgerà anche il personale di terra e addetti ai servizi aeroportuali presso Aeroporto Amerigo Vespucci:
Durata: dalle 00:01 alle 23:59 del 20 giugno
Fasce di garanzia ENAC: 7:00 – 10:00 e 18:00 – 21:00
Verifica con la compagnia aerea eventuali variazioni, rimborsi o riprotezioni.
Autostrade e caselli
Il personale delle concessionarie autostradali sarà in sciopero dalle 22:00 del 19 giugno alle 22:00 del 20 giugno.
Attesi disagi nei caselli, con:
- Chiusura delle piste manuali
- Assistenza rallentata
- Personale ridotto
CONSIGLI UTILI
- Sfrutta le fasce garantite per organizzare i tuoi spostamenti
- Consulta i siti ufficiali di Autolinee Toscane, Gest, Trenitalia e dell’Aeroporto Vespucci
- Valuta mezzi alternativi: bici, car sharing o lavoro da remoto
- Controlla in tempo reale eventuali aggiornamenti e variazioni del servizio
- Richiedi rimborsi se il tuo viaggio è stato cancellato
MOTIVAZIONI DELLO SCIOPERO
Lo sciopero è stato proclamato per protestare contro:
- contro genocidio in Palestina, la fornitura di armi ad Israele e l'assenza di un intervento concreto per dissociarsi dagli orribili crimini perpetrati dal Governo di Israele
- per la rottura delle relazioni diplomatiche e commerciali con Israele e comunque e per interrompere la sistematica azione genocida nei confronti del popolo palestinese
- contro la guerra, l'economia di guerra e l'aumento delle spese militari, in aggiunta ai 40 miliardi di Euro già previsti per il triennio in corso
- per la pace anche nel conflitto Russia-Ucraina e gli investimenti su sanità, scuola, trasporti, welfare il cui peggioramento approfondisce le disuguaglianze e la povertà esistenti
- contro lo sfruttamento sul lavoro, la precarietà ed il contenimento delle retribuzioni sia in sede di rinnovo dei contratti del settore pubblico sia del settore privato, ad opera di organizzazioni sindacali che sottoscrivono intese impopolari e spesso senza sottoporle all'approvazione dei lavoratori.
- per forti aumenti dei salari e delle pensioni, comprese le minime a mille euro al mese e il superamento del sistema contributivo, così da permettere di recuperare il potere di acquisto eroso dall'inflazione
- per l'approvazione di una misura di salario minimo non inferiore a 12 euro l'ora e la reintroduzione di un meccanismo di adeguamento delle retribuzioni all'andamento del costo della vita
- contro l'assenza di politiche sociali a cominciare dall'emergenza abitativa e la mancanza di piani di sviluppo dell'edilizia popolare
- per una seria riforma degli ammortizzatori sociali
- contro l'assenza di politiche industriali capaci di affrontare le transizioni in corso e di superare la fase di forte conflittualità, innescando un processo di ulteriore deindustrializzazione e sfruttamento delle classi popolari e dei lavoratori
- contro la scelta autoritaria in materia di leggi repressive del dissenso e del conflitto sociale, a cominciare dal nuovo decreto sicurezza che introduce numerosi nuovi reati e l'aumento delle pene per impedire lo sviluppo della protesta sociale.
- contro le morti sul lavoro
- per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro
- contro la legge "Sbarra" con cui il Governo, approvando frettolosamente quanto proposto dalla Cisl, tenta di scaricare sui lavoratori il rischio di impresa con gravi conseguenze su salari e condizioni di lavoro