Il mosaico della "Real Casa"
Avvertenze
Le informazioni sugli eventi sono soggette a modifiche. Controlla il link di dettaglio dell'evento per gli aggiornamenti più recenti riguardanti prezzi, disponibilità e date.- Data
02/04/2022 - 15/01/2023 - Orario
09:00 - 19:00 - Luogo
Centrale Montemartini - Prezzo
10 € - Vai al sito web
In esposizione dal 2 aprile 2022 alla Centrale Montemartini un mosaico pavimentale restaurato di epoca tardo imperiale
Sarà visibile dal 2 aprile 2022 alla Centrale Montemartini un mosaico scoperto a Roma nel 1900 in via XX Settembre “nella zona tra il Ministero della Real Casa e il giardino”, nei pressi dell’attuale Giardino del Quirinale. L’evento è promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
Il restauro del mosaico è stato promosso e finanziato dalla Fondazione Paola Droghetti onlus e realizzato dal restauratore Alessandro Ferradini con la direzione tecnico-scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
I frammenti dell’opera musiva, risalente alla metà del III/inizio del IV secolo d.C., facevano parte di un ampio mosaico pavimentale, già interessato al momento della scoperta da estese lacune causate dall’inserimento di strutture moderne che hanno distrutto parte della pavimentazione. La superficie è interamente decorata da girali vegetali che fuoriescono da kantharoi, contenitori con alti manici, collocati negli angoli e al centro dei lati lunghi del pavimento.
La composizione è vivacizzata dall’inserimento di un riquadro policromo, collocato in posizione decentrata. Qui, all’interno di un campo giallo, è inserito un fiore a quattro petali con piccole foglie lanceolate negli spazi di risulta della composizione; una fascia separa questa decorazione da una cornice con motivo di fogliette di alloro stilizzate.
Il grande ambiente pavimentato da questo mosaico, dalla superficie originaria di 8,40 x 6,70 metri, era la sala di rappresentanza di una nobile abitazione di epoca tardo-imperiale. In questo periodo si prediligono per i mosaici temi decorativi geometrici o riferiti al mondo della natura, mentre meno frequenti sono le tematiche mitologiche e quelle relative alla vita quotidiana, più diffuse nelle epoche precedenti.
Il restauro del mosaico ha comportato lo strappo dalla superficie su cui era collocato in origine, operazione sempre traumatica, ma necessaria nei numerosissimi casi in cui risulta l’unica soluzione per conservare resti altrimenti destinati alla distruzione a causa delle necessità derivate da trasformazioni urbane e del territorio. Le operazioni di restauro e conservazione successive a tali eventi hanno quindi lo scopo di ripristinare le condizioni di stabilità dei tappeti musivi che al momento dello strappo possono subire danni per l’asportazione delle malte originali con conseguente rischio per la continuità e la corretta disposizione delle tessere. Nel caso dei quattro mosaici oggetto del restauro che si presenta in questa occasione, le condizioni dei supporti hanno fortemente risentito di una modalità di lavoro praticata in passato, in base alla quale le superfici a mosaico erano allettate su nuovi supporti in malta cementizia rinforzata con un'armatura di barre in lega di ferro.
ORARI
Dal 2 aprile al 25 giugno 2022 prorogata al 15 gennaio 2023
Dal martedì alla domenica 9.00-19.00
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura
Giorni di chiusura: Lunedì, 1 gennaio e 1 maggio
In esposizione dal 2 aprile 2022 alla Centrale Montemartini un mosaico pavimentale restaurato di epoca tardo imperiale
Sarà visibile dal 2 aprile 2022 alla Centrale Montemartini un mosaico scoperto a Roma nel 1900 in via XX Settembre “nella zona tra il Ministero della Real Casa e il giardino”, nei pressi dell’attuale Giardino del Quirinale. L’evento è promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
Il restauro del mosaico è stato promosso e finanziato dalla Fondazione Paola Droghetti onlus e realizzato dal restauratore Alessandro Ferradini con la direzione tecnico-scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
I frammenti dell’opera musiva, risalente alla metà del III/inizio del IV secolo d.C., facevano parte di un ampio mosaico pavimentale, già interessato al momento della scoperta da estese lacune causate dall’inserimento di strutture moderne che hanno distrutto parte della pavimentazione. La superficie è interamente decorata da girali vegetali che fuoriescono da kantharoi, contenitori con alti manici, collocati negli angoli e al centro dei lati lunghi del pavimento.
La composizione è vivacizzata dall’inserimento di un riquadro policromo, collocato in posizione decentrata. Qui, all’interno di un campo giallo, è inserito un fiore a quattro petali con piccole foglie lanceolate negli spazi di risulta della composizione; una fascia separa questa decorazione da una cornice con motivo di fogliette di alloro stilizzate.
Il grande ambiente pavimentato da questo mosaico, dalla superficie originaria di 8,40 x 6,70 metri, era la sala di rappresentanza di una nobile abitazione di epoca tardo-imperiale. In questo periodo si prediligono per i mosaici temi decorativi geometrici o riferiti al mondo della natura, mentre meno frequenti sono le tematiche mitologiche e quelle relative alla vita quotidiana, più diffuse nelle epoche precedenti.
Il restauro del mosaico ha comportato lo strappo dalla superficie su cui era collocato in origine, operazione sempre traumatica, ma necessaria nei numerosissimi casi in cui risulta l’unica soluzione per conservare resti altrimenti destinati alla distruzione a causa delle necessità derivate da trasformazioni urbane e del territorio. Le operazioni di restauro e conservazione successive a tali eventi hanno quindi lo scopo di ripristinare le condizioni di stabilità dei tappeti musivi che al momento dello strappo possono subire danni per l’asportazione delle malte originali con conseguente rischio per la continuità e la corretta disposizione delle tessere. Nel caso dei quattro mosaici oggetto del restauro che si presenta in questa occasione, le condizioni dei supporti hanno fortemente risentito di una modalità di lavoro praticata in passato, in base alla quale le superfici a mosaico erano allettate su nuovi supporti in malta cementizia rinforzata con un'armatura di barre in lega di ferro.
ORARI
Dal 2 aprile al 25 giugno 2022 prorogata al 15 gennaio 2023
Dal martedì alla domenica 9.00-19.00
Ultimo ingresso un'ora prima della chiusura
Giorni di chiusura: Lunedì, 1 gennaio e 1 maggio