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Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco

Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco

Scuderie del Quirinale

mostre

Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco

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Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco
EVENTO TERMINATO
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Scuderie del Quirinale
Via XXIV Maggio 16

"Vedrai una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare"
Francesco Petrarca

La mostra “Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco” coprodotta e progettata insieme alla National Gallery di Washington, l’unico museo pubblico americano, con la speciale collaborazione del Comune e dei Musei di Genova, racconta e celebra lo straordinario periodo del Barocco genovese.

La mostra è curata da Jonathan Bober, Andrew W. Mellon Senior Curator of Prints and Drawings della National Gallery di Washington, da Piero Boccardo, già direttore del genovese Palazzo Rosso e fra i massimi esperti mondiali della materia e da Franco Boggero storico dell’arte ed esperto di pittura ligure del Cinquecento e del Seicento.

Il percorso espositivo ripercorre, attraverso un corpo di circa 120 opere, provenienti dalle maggiori istituzioni italiane e americane e da prestigiose collezioni private, questo periodo straordinario di esplosione artistica e di fioritura economica della Superba Genova e ne segue le vicende storico artistiche dal culmine dello splendore fino all’appannarsi della sua fortuna politica.

Il fasto e il lusso, declinati con grande determinazione dalle nobili famiglie genovesi, all’interno delle loro dimore, si ritrovano nelle opere esposte alle Scuderie del Quirinale, proprio perché commissionate da questi illustri committenti:  le vesti dei ritratti di Rubens e di Van Dyck, le suppellettili che affollano le tele di Giovanni Benedetto Castiglione, le lussureggianti composizioni barocche di Domenico Piola e di Gregorio De Ferrari, i capricciosi paesaggi di Magnasco il ricorrente impiego di materiali preziosi quali il marmo di Carrara, il pregiatissimo argento e l’ametista, testimoniano l’opulenza del periodo.

La mostra si apre con una meravigliosa sala dedicata a Rubens che anticipa, nelle opere che realizza per i committenti genovesi, la grammatica barocca vera e propria facendola dialogare con un linguaggio ancora precedente: straordinario esempio di questo dialogo è il “Ritratto equestre di Giovan Carlo Doria”. Il racconto prosegue con la risposta di Genova e degli artisti genovesi a questa incredibile sollecitazione artistica che arriva da fuori città. La risposta più importante è sicuramente quella di Bernardo Strozzi, primo grande artista genovese ad assorbire le influenze dei fiamminghi. Nel suo dipinto “La cuoca” (uno degli straordinari prestiti della mostra), considerato uno dei capolavori del naturalismo del 600, infatti, accoglie lo stile di Rubens mescolandolo a una poetica ancora caravaggesca.

Il percorso espositivo segue questa rincorsa alla magnificenza arrivando alla più incredibile stagione della ritrattistica genovese con gli straordinari dipinti di Van Dyck per le più importanti famiglie genovesi: da Palazzo Rosso arrivano i ritratti di “Anton Giulio Brignole-Sale” e “Paola Adorno Brignole-Sale”, dalla National Gallery di Washington “Elena Grimaldi Cattaneo”, e dal The J. Paul Getty Museum di Los Angeles “Agostino Pallavicino in veste di Ambasciatore al pontefice”. Il viaggio nel barocco attraversa poi vari temi tipici della produzione artistica dell’epoca: l’esplosione dei colori e degli elementi della natura nell’Arcadia fantastica del Grechetto, gli esperimenti di controluce nella pittura di interni di Assereto e poi le audaci visioni mistiche di Procaccini, De Ferrari e Piola. Il culmine dello splendore genovese si raggiunge nel lusso, nei fasti e nella ricchezza delle chiese e delle dimore che diventano veri e propri teatri dell’esibizione della propria posizione sociale e politica. Nelle nostre sale troverete la ricostruzione di quelle atmosfere opulente e scenografiche attraverso esempi tipici del barocco per la grande decorazione di interni: dalla macchina della progettualità decorativa fino alla sua realizzazione per restituire intatto il senso di tutta questa meraviglia, del Barocco come linguaggio applicato a ogni campo dell’espressione artistica e creativa.

Questo lungo e stupendo viaggio si conclude con uno degli artisti genovesi più visionari che ha saputo magnificare persino il crepuscolo della Repubblica: Alessandro Magnasco, un unicum nella storia dell’arte grazie alla sua particolare poetica, di cui potremo ammirare, proprio alla fine del percorso, il famoso “Trattenimento in un giardino di Albaro” . Una veduta malinconica e struggente di una Genova ritratta dando le spalle al mare, con in primo piano un gruppo di nobili minuscoli rispetto al panorama, quasi a simboleggiare la loro ininfluenza politica e a celebrare, con eleganza e raffinata tragicità, la fine dei fasti repubblicani, dall’alto delle loro residenze di campagna.

La mostra ci racconta - svelando opere, capolavori e meraviglie di un’epoca intera – la parabola, quasi unica nella storia, di una città divenuta il centro del mondo: Genova, la Superba.

 

COME ARRIVARE

Con l’autobus
40-60-64-70-117-170-H
scendere alla fermata Nazionale/Quirinale

Dalla Stazione Termini
Piazza dei Cinquecento
recarsi alla fermata Termini (Ma-Mb-Fs)

Prendere la Linea 40 (P.za Pia/Castel S. Angelo)
per 2 fermate e scendere alla fermata Nazionale/Quirinale
a piedi per 100 metri fino alle Scuderie del Quirinale

Dove parcheggiare
Garage Nazionale via Napoli, 35 00184 Roma
Prezzo speciale in convenzione €5,00 esibendo il biglietto della mostra che riporta la data del giorno.

Con la metropolitana
metro A (fermata P.za della Repubblica)
metro B (fermata Cavour)

Dall’Aeroporto di Fiumicino
Prendere la linea Leonardo (Termini) (partenza ogni 30 min.)
Scendere alla fermata Termini
recarsi alla fermata TERMINI (MA-MB-FS)
prendere la linea 40 (P.Za Pia/Castel S. Angelo)
per 2 fermate e scendere alla fermata Nazionale/Quirinale
A piedi per 100 metri fino alle Scuderie del Quirinale

Odissea Quotidiana
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"Vedrai una città regale, addossata ad una collina alpestre, superba per uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare"
Francesco Petrarca

La mostra “Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco” coprodotta e progettata insieme alla National Gallery di Washington, l’unico museo pubblico americano, con la speciale collaborazione del Comune e dei Musei di Genova, racconta e celebra lo straordinario periodo del Barocco genovese.

La mostra è curata da Jonathan Bober, Andrew W. Mellon Senior Curator of Prints and Drawings della National Gallery di Washington, da Piero Boccardo, già direttore del genovese Palazzo Rosso e fra i massimi esperti mondiali della materia e da Franco Boggero storico dell’arte ed esperto di pittura ligure del Cinquecento e del Seicento.

Il percorso espositivo ripercorre, attraverso un corpo di circa 120 opere, provenienti dalle maggiori istituzioni italiane e americane e da prestigiose collezioni private, questo periodo straordinario di esplosione artistica e di fioritura economica della Superba Genova e ne segue le vicende storico artistiche dal culmine dello splendore fino all’appannarsi della sua fortuna politica.

Il fasto e il lusso, declinati con grande determinazione dalle nobili famiglie genovesi, all’interno delle loro dimore, si ritrovano nelle opere esposte alle Scuderie del Quirinale, proprio perché commissionate da questi illustri committenti:  le vesti dei ritratti di Rubens e di Van Dyck, le suppellettili che affollano le tele di Giovanni Benedetto Castiglione, le lussureggianti composizioni barocche di Domenico Piola e di Gregorio De Ferrari, i capricciosi paesaggi di Magnasco il ricorrente impiego di materiali preziosi quali il marmo di Carrara, il pregiatissimo argento e l’ametista, testimoniano l’opulenza del periodo.

La mostra si apre con una meravigliosa sala dedicata a Rubens che anticipa, nelle opere che realizza per i committenti genovesi, la grammatica barocca vera e propria facendola dialogare con un linguaggio ancora precedente: straordinario esempio di questo dialogo è il “Ritratto equestre di Giovan Carlo Doria”. Il racconto prosegue con la risposta di Genova e degli artisti genovesi a questa incredibile sollecitazione artistica che arriva da fuori città. La risposta più importante è sicuramente quella di Bernardo Strozzi, primo grande artista genovese ad assorbire le influenze dei fiamminghi. Nel suo dipinto “La cuoca” (uno degli straordinari prestiti della mostra), considerato uno dei capolavori del naturalismo del 600, infatti, accoglie lo stile di Rubens mescolandolo a una poetica ancora caravaggesca.

Il percorso espositivo segue questa rincorsa alla magnificenza arrivando alla più incredibile stagione della ritrattistica genovese con gli straordinari dipinti di Van Dyck per le più importanti famiglie genovesi: da Palazzo Rosso arrivano i ritratti di “Anton Giulio Brignole-Sale” e “Paola Adorno Brignole-Sale”, dalla National Gallery di Washington “Elena Grimaldi Cattaneo”, e dal The J. Paul Getty Museum di Los Angeles “Agostino Pallavicino in veste di Ambasciatore al pontefice”. Il viaggio nel barocco attraversa poi vari temi tipici della produzione artistica dell’epoca: l’esplosione dei colori e degli elementi della natura nell’Arcadia fantastica del Grechetto, gli esperimenti di controluce nella pittura di interni di Assereto e poi le audaci visioni mistiche di Procaccini, De Ferrari e Piola. Il culmine dello splendore genovese si raggiunge nel lusso, nei fasti e nella ricchezza delle chiese e delle dimore che diventano veri e propri teatri dell’esibizione della propria posizione sociale e politica. Nelle nostre sale troverete la ricostruzione di quelle atmosfere opulente e scenografiche attraverso esempi tipici del barocco per la grande decorazione di interni: dalla macchina della progettualità decorativa fino alla sua realizzazione per restituire intatto il senso di tutta questa meraviglia, del Barocco come linguaggio applicato a ogni campo dell’espressione artistica e creativa.

Questo lungo e stupendo viaggio si conclude con uno degli artisti genovesi più visionari che ha saputo magnificare persino il crepuscolo della Repubblica: Alessandro Magnasco, un unicum nella storia dell’arte grazie alla sua particolare poetica, di cui potremo ammirare, proprio alla fine del percorso, il famoso “Trattenimento in un giardino di Albaro” . Una veduta malinconica e struggente di una Genova ritratta dando le spalle al mare, con in primo piano un gruppo di nobili minuscoli rispetto al panorama, quasi a simboleggiare la loro ininfluenza politica e a celebrare, con eleganza e raffinata tragicità, la fine dei fasti repubblicani, dall’alto delle loro residenze di campagna.

La mostra ci racconta - svelando opere, capolavori e meraviglie di un’epoca intera – la parabola, quasi unica nella storia, di una città divenuta il centro del mondo: Genova, la Superba.

 

COME ARRIVARE

Con l’autobus
40-60-64-70-117-170-H
scendere alla fermata Nazionale/Quirinale

Dalla Stazione Termini
Piazza dei Cinquecento
recarsi alla fermata Termini (Ma-Mb-Fs)

Prendere la Linea 40 (P.za Pia/Castel S. Angelo)
per 2 fermate e scendere alla fermata Nazionale/Quirinale
a piedi per 100 metri fino alle Scuderie del Quirinale

Dove parcheggiare
Garage Nazionale via Napoli, 35 00184 Roma
Prezzo speciale in convenzione €5,00 esibendo il biglietto della mostra che riporta la data del giorno.

Con la metropolitana
metro A (fermata P.za della Repubblica)
metro B (fermata Cavour)

Dall’Aeroporto di Fiumicino
Prendere la linea Leonardo (Termini) (partenza ogni 30 min.)
Scendere alla fermata Termini
recarsi alla fermata TERMINI (MA-MB-FS)
prendere la linea 40 (P.Za Pia/Castel S. Angelo)
per 2 fermate e scendere alla fermata Nazionale/Quirinale
A piedi per 100 metri fino alle Scuderie del Quirinale


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